«La donna è come il lupo: robusta, piena di energia, di grande forza vitale, capace di dare la vita, leale, errante» (“Donne che corrono con i lupi”, Clarissa Pinkola Estés)
Imprenditrici, lavoratrici, studentesse, insegnanti, con incarichi pubblici, nel volontariato, nello sport. Donne. Giovedì è l’8 marzo, ed è la Giornata internazionale dei diritti delle donne. Noi la chiamiamo genericamente “Festa della donna”, ricorrenza che a volte si sintetizza con una mimosa e una cena al ristorante. C’è di più, ci deve essere di più. Lo abbiamo chiesto a loro, a tante di loro. Di tanti ambiti diversi.
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Chiara Pilone è una donna di impresa. Ha 46 anni, amministratrice delegata della “Fornace Vincenzo Pilone” e della “LPM prefabbricati”. La metà del suo cuore che sta fuori dall’azienda batte nel mondo del volley al ritmo delle schiacciate della LPM Pallavolo di cui è dirigente.
Nel mondo dell’impresa, e nel suo settore in particolare, quanta disparità c’è tra uomo e donna?
Dipende molto dagli ambiti. Io credo esista ormai una situazione di “pareggio”, anzi, in alcuni settori l’essere donna è quasi un vantaggio naturale. Penso per esempio al settore commerciale, dove il carattere e il modo di fare di una donna sono un’arma a nostro vantaggio. Però effettivamente esistono settori dove non funziona così.
C’è invece differenza nel modo in cui ci si pone davanti a una donna?
No, questo io non lo noto. O magari si limita a qualche atteggiamento di gentilezza che comunque, lo preciso, fa anche piacere. Le nostre aziende sono oggi guidate da me e da mia sorella, e non ho mai avuto la sensazione che la cosa fosse considerata strana o rara. Una volta era molto diverso… ricordo che quando ero giovane e giravo nei cantieri della nostra azienda, gli operai quando vedevano apparire una donna pensavano che si trattasse di un’ispezione dell’Asl!
Guardiamo all’altro mondo che la appassiona: lo sport. Finalmente si vedono dei modelli femminili valorizzati dai media? E qual è la sua atleta preferita?
Ci sono tanti modelli sportivi femminili: penso ad Arianna Fontana e a tutta “l’onda rosa” delle ultime Olimpiadi, alla grandissima Bebe Vio. La pallavolo è lo sport più praticato a livello femminile in Italia, ed è in crescita. Le atlete hanno qualcosa che riesce ad andare oltre il loro merito sportivo, un’empatia che un atleta uomo non possiede. La mia preferita? Non posso che dire la nostra Aurora Camperi!