Nuova udienza nel processo ad Assunta casella: la donna di Paroldo accusata di aver ucciso il marito Severino Viora. Un omicidio secondo l'accusa meditato e preparato: lo avrebbe avvelenato con del sonnifero, soffocato e infine avrebbe gettato il cadavere in un noccioleto poco distante da casa molte ore dopo, quando ormai in tanti stavano cercando il corpo dell'uomo, 78enne.
"Addormentato con un sonnifero e poi soffocato": così è morto il pensionato di Paroldo
In aula ha deposto come testimine Pietro Carlo Adami, il sindaco del piccolo paese del Cebano: «Assunta mi ha detto che aveva visto il marito già morto e gli aveva pulito il viso. Tutto nello stesso posto in cui il corpo venne ritrovato il giorno dopo». Il cadavere venne ritrovato l’8 giugno 2016 vicino a un albero, semi coperto da terra e da una carriola. A fare la scoperta, dopo lunghe ricerche del giorno prima, fu il nipote seguito immediatamente dopo dal papà, il genero della vittima. «Tempo dopo, la Casella volle incontrarmi e mi ripetè che il giorno prima aveva trovato il corpo del marito - ha detto il sindaco –. Le chiesi perchè non aveva avvertito e lei rispose che aveva paura dei carabinieri. Ripetè che non era stato lei ad ucciderlo».
Ha testimoniato anche il genero: «Il giorno prima del ritrovamento siamo passati nel posto dove poi venne trovato il corpo, e non c’era assolutamente nulla». Il mistero, infatti è come sia stata trasportata lì la salma e da chi visto che l’imputata è una donna piccola e esile e Viora era molto alto e di corporatura robusta”. In tarda mattinata ha deposto anche la figlia della vittima che lavora in una casa di riposo di Paroldo.