Profughi: sbarchi, accoglienza e clandestinità. Ecco cosa succede oggi in Italia

Un “mini dossier”, completo quanto più ci era possibile, per riassumere la situazione regionale e nazionale.

Negli ultimi giorni il tema, che a Mondovì pareva un po’ “sopito”, è tornato fortemente di attualità. La nostra redazione è stata sommersa di contatti, messaggi, post sui social che tiravano in ballo l’argomento. Quindi abbiamo pensato che potesse essere utile mettere insieme un “mini dossier”, completo quanto più ci era possibile, per riassumere la situazione regionale e nazionale.

Tutti i dati che trovate in questo articolo sono verificabili, con i link alla fonte.

UN RIEPILOGO

Oggi l’Italia accoglie circa 158 mila profughi.
In Piemonte sono circa 12 mila.

Alla data di settembre, poco più di 1.000 sono stati “ricollocati” in altri Paesi d’Europa (gli accordi prevedevano 39.600 dall’Italia, per un totale di 160 mila compresi quelli in Grecia)
Gli sbarchi via mare In Italia, fra il 2015 e il 2016 (a ottobre), sono stati oltre 290 mila.
Il che significa che quasi la metà dei migranti giunta nel nostro paese, di fatto, è già andata all’estero.

FONTI:
Ministero degli Interni
UNHCR - Agenzia ONU per i rifugiati
Commissione Europea

“PROFUGO”, “CLANDESTINO”, MIGRANTE”…

Che differenza c’è tra un profugo e un migrante? E quand’è che un profugo è da considerare clandestino?

Innanzitutto è bene fare un po’ di chiarezza sui termini. Molti utilizzano il termine “clandestino” in modo dispregiativo, quasi come se la parola “profugo” fosse troppo “buonista”. Facciamo un po’ di chiarezza.

Migrante: è il termine più generico possibile per indicare chi si sposta volontariamente, per motivi economici o sociali.
Profugo: termine generico per indicare chi fugge da una situazione di crisi (guerre, rivolte, catastrofi naturali).
Richiedente asilo: chi ha fatto domanda di asilo politico nel Paese in cui è arrivato ed è ancora in lista di attesa.
Rifugiato: a differenza degli altri termini, questo è uno status giuridico riconosciuto dalla Convenzione di Ginevra. Il “rifugiato” è chi ha diritto all’asilo politico in un Paese, perché ha dimostrato di essere fuggito per motivi di razza, religione, nazionalità e appartenenza.
Clandestino: il clandestino è un migrante irregolare, senza permessi o visti nel Paese in cui sta vivendo e a cui non è stato riconosciuto l’asilo politico. In Italia la clandestinità è reato penale dal 2009.

Riassumendo: quando un migrante arriva in Italia, lo si può chiamare “profugo” se fugge da un Paese in guerra – mentre NON lo si può ancora chiamare “clandestino”. La Commissione esamina la sua domanda di asilo politico e stabilisce se ha diritto allo status di “rifugiato”, se ha diritto a una generica “protezione umanitaria” o sussidiaria, o se non ha diritto a nulla.
In quest’ultimo caso diviene un “clandestino”.

FONTE:
CIR, Consiglio Italiano per i Rifugiati

GLI SBARCHI: TUTTI I NUMERI

Quanti sono i migranti che arrivano in Italia sui barconi? E quanto sono quelli che arrivano nelle altre parti d’Europa?

2016 gennaio-ottobre: 313 mila persone in tutto il Mediterraneo
In Italia: 142 mila persone
In Grecia: 167 mila
Morti: 3.800

Nel 2015: 1.015.078 sbarchi in tutto il Mediterraneo
In Italia 153.842
In Grecia: 1.020.467

Nel 2016 in Italia l’ondata più forte si è avuta fra giugno e settembre: al 1 di giugno gli arrivi erano circa 48 mila. A giugno, luglio e agosto gli arrivi sono stati in media di 22 mila persone al mese.

FONTE:
UNHCR, Agenzia ONU per i rifugiati

I PROFUGHI SBARCATI IN ITALIA: DA DOVE VENGONO, CHI SONO

Delle 131 mila persone arrivate in Italia nel 2016, la stragrande maggioranza sono sbarcati in Sicilia o a Lampedusa (circa 85 mila), il resto in Calabria (oltre 19 mila) o Puglia (oltre 9 mila)

Uomini, donne e bambini (dati 2016):
70% uomini
14% donne
16% bambini

Da dove vengono? Le principali nazionalità:
Nigeria: 19%
Eritrea: 13%
Sudan, Gambia, Costa d'avorio: 7%
Mali: 5%

LE RICHIESTE DI ASILO: ACCOLTE E NEGATE

Come funzionano le richieste di asilo? Chi la ottiene? Quante ne sono arrivate, quante sono state accolte e quante respinte?

Un profugo che fa domanda di asilo politico può ottenere 3 tipi di riconoscimento:

Asilo politico (status di rifugiato): viene concesso a chi dimostra di essere fuggito per motivi di incolumità, cioè a chi è dovuto fuggire perché perseguitato (per razza, religione, nazionalità, ragioni sociali o politiche). Chi la ottiene ha diritto a un permesso di soggiorno di 5 anni che consente di lavorare o studiare, al servizio sanitario e la libera circolazione nell’area Schengen. Consente anche il ricongiungimento famigliare.
Protezione sussidiaria: si rilascia a chi non è perseguito personalmente, ma viene da zone in cui la sua vita è a rischio per motivi legati al contesto, per esempio alla guerra. È quella concessa più frequentemente ai profughi. Dà diritto agli stessi benefici dell’asilo politico.
Protezione umanitaria: chi non è riconosciuto come rifugiato, ma non può rientrare immediatamente nel proprio Paese per cause umanitarie. Dà diritto a un permesso di soggiorno di due anni, che consente di lavorare o studiare, al servizio sanitario ma non consente la libera circolazione nell’area Schengen o il ricongiungimento familiare.

Le richieste di asilo sono in sensibile crescita. Nel 2015 sono state 53 mila, nel 2016 sono state 71 mila solo nel periodo gennaio-luglio

Nel 2015 sono state in tutto 53.873
Il 5% ha ottenuto lo status di “rifugiato”
Il 22% ha ottenuto il riconoscimento della “protezione umanitaria”
Il 14% ha ottenuto la protezione sussidiaria
Il 58% delle domande è stato respinto e sono divenuti a tutti gli effetti clandestini

Nel 2016 da gennaio a luglio sono state 71.117
Il 5% ha ottenuto lo status di “rifugiato”
Il 18% ha ottenuto il riconoscimento della “protezione umanitaria”
Il 12% ha ottenuto la protezione sussidiaria
Il 65% delle domande è stato respinto e sono divenuti a tutti gli effetti clandestini

FONTE:
CRI – Consiglio italiano per i rifugiati

I PROFUGHI IN PIEMONTE

Quanti sono i profughi accolti nella nostra Regione? In che strutture vengono ospitati?

Purtroppo i dati della Regione non sono aggiornati agli ultimi mesi: l’ultimo report dell’assessorato all’Immigrazione (assessore Monica Cerutti) è aggiornato alla fine di giugno. I numeri sono sicuramente saliti fra agosto e settembre, con circa un migliaio di nuovi arrivi.

Migranti ospitati in Piemonte: 9.888 (*), di cui:
8.921 nelle strutture temporanee
967 nella rete “SPRAR” (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati: progetti

(*): secondo il dossier de "La Repubblica" pubblicato il 22 settembre, oggi i migranti in Piemonte sono 12.452

La distribuzione in Italia:
Lombardia: 13%
Sicilia: 11%
Veneto e Campania: 8%
Campania: 8%
Piemonte: 7%
Lazio: 7%
Puglia: 7%
Emila Romagna: 7%
Toscana: 7%
Tutte le altre regioni ne ospitano meno (la minore in assoluto è la Valle D’Aosta, con lo 0,2%)

Le audizioni delle Commissioni territoriali dal 1° gennaio al 31 maggio 2016 sono state 1.916: 1.343 richieste sono state rigettate o hanno avuto parere negativo, 573 sono state approvate.

FONTE:
Regione Piemonte
DossierData Sole 24 Ore

I COSTI DELL'ACCOGLIENZA

Quanto ci costa un rifugiato? Chi paga? A chi vanno i soldi?

La maggior parte dei rifugiati sono accolti da cooperative che affittano locali (case, alloggi) o da alberghi che si appoggiano a una coop che fa da tramite.

Il sistema di accoglienza:
All’albergo o alla cooperativa: 35 euro al giorno
Al profugo: 2,50 euro al giorno (compresi nei 35 euro)
Il contratto: lo firma la Prefettura
Scheda telefonica: con una ricarica da 15 euro al momento dell’arrivo

Gli obblighi delle coop o degli alberghi: oltre al vitto e all’alloggio, il contratto prevede vestiario minimo all’arrivo della persone, prodotti per l’igiene; assistenza con mediatori linguistici: corsi di lingua e informazioni sulle leggi italiane.

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