Kid-A: disco dell’anno

Everything in its Right Place, “ogni cosa al posto giusto” cantavano i Radiohead all’incirca vent’anni fa (mese più, mese meno), per la prima volta, dopo l’uscita di Kid A: quello fu un album a dir poco di rottura nella carriera della band inglese. Dopo i primi tre album in cui emergeva l’ottimo brit-pop ed un album di rock più universale e variegato con cui raggiunsero il successo in tutto il mondo, Thom Yorke e soci non si accontentarono e decisero di virare nuovamente la propria direzione artistica. Ne venne fuori la prima di due gemme (in meno di un anno uscì poi anche Amnesiac) con cui i Radiohead furono riconosciuti come band culto del nuovo millennio. E mai come oggi quel finto ritornello, sintetico e alienante in cui si muove l’eterea voce di Yorke, che apre il disco, pare suggellare più di qualsiasi altro disco un anno come quello che abbiamo appena trascorso.
L’idea del contest è nata a novembre quando sono cominciate ad uscire le prime annuali classifiche: per quanto la proliferazione dello streaming avesse permesso che il mercato discografico non segnasse il buio pesto di nuovi album, è sembrato che mai come ora, visto quanto trascorso, si doveva guardare al tema de “Il Disco dell’Anno” in modo diverso rispetto al passato, magari proprio tornando ad osservare il passato. Se non ci fosse stato lo streaming probabilmente, ci saremmo accontentati di ascoltare solo musica vecchia. Da qui è così nata l’idea di pescare album che raccontassero anche meglio di una uscita contemporanea questo anno funesto.
Il gioco con il numero 20 è poi venuto da sé: 20 dischi degli ultimi 20 anni (o quasi), con Wish You Were Here e Closer a dettare la rotta. Nella gara l’album dei Radiohead ha surclassato tutti gli altri sfiorando il 30% di tutte le preferenze (i partecipanti potevano votare un solo album). Dietro, e staccati di parecchio, con un terzo dei voti in meno gli Afterhours di Non è Per Sempre, i Pink Floyd con l’album che per antonomasia racconta di separazioni e distanze e il migliore dei dischi di Capossela, Ovunque Proteggi. A seguire i Joy Division e i Coldplay di Viva la Vida.

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