L’ultima volta è stato al Trail di Pino Torinese: lui ha vinto la gara maschile, lei quella femminile. Una coppia vincente, con un dettaglio non da poco: nella vita reale sono marito e moglie. Fabio Cavallo, elettricista di 38 anni, ed Elisa Giordano, 36enne impiegata, si sono sposati a giugno dell’altro anno, vivono a Peveragno e corrono tanto. Anzi tantissimo. Preferibilmente in montagna, con addosso i colori del Team Marguareis, dove la fatica non conta e anzi fa perfino piacere. Li abbiamo incontrati per un’intervista “doppia” e il più informale possibile.
Fabio e Elisa, partiamo da qua: come avete iniziato con la corsa?
Fabio. Ormai sono 30 anni. Ho cominciato con mio papà, che andava sia in montagna che su strada. La prima gara, a Roccaforte, l’avevo fatta a 9 anni. Com’era andata? Avevo subito vinto.
Elisa. Io ho iniziato solo 6 anni fa. Fino ai 28 anni facevo kick boxing e mi sono avvicinata alla corsa per perdere chili ed entrare nella mia categoria di peso. Poi diciamo che il trail ha preso il sopravvento. La prima volta in gara? Al Valvaraita trail, sono arrivata terza sui 36 km. Con Fabio già un po’ ci conoscevamo prima, ma è stato qui che ci siamo rivisti.
E la vostra gara più faticosa?
F. e E. La Transgrancanaria in Spagna, senza dubbio. L’abbiamo affrontata insieme a febbraio 2017, sono 125 km, con 8 mila metri di dislivello. Una pensa alle isole Canarie e al caldo, ma ci avevano avvisati: lì il clima è terribile, passi dal freddo secco e terribile a, magari, 25 gradi. Il clima è sicuramente l’ostacolo più difficile contro cui combattere.
Il successo invece che ricordate con più con piacere?
F. e E. Nel 2019, eravamo ai Campionati italiani sul Lago Maggiore di Sky Rice a coppie. L’anno prima eravamo arrivati secondi, quell’anno tagliare il traguardo insieme per primi è stato bellissimo.
Quanto vi allenate nella vostra giornata tipo?
F e E. Diciamo che lavoriamo tanto, ma cerchiamo tutte le sere di dedicare almeno un’ora alla corsa. Poi d’estate e nel week end è più facile. Il sabato o la domenica in montagna per noi è un piacere. Amiamo partire per giri che nessuno ha mai fatto prima. L’altro anno ci siamo fatti il sentiero Roberto Cavallero da Acceglio. È segnato come percorribile in 5 giorni: noi ci siamo avviati alle 4 di mattina e siamo arrivati a Ventimiglia la sera del giorno dopo, alle 22. E abbiamo in mente già la prossima “pazzia” per quest’estate…
Diteci qual è il punto di forza che vorreste rubare all’altro…
F. Lei riesce a parlare con tutti in gara. All’arrivo si è fatta un sacco di nuovi amici, non so come faccia. Penso a me che quando corro mi chiudo nel mio silenzio (ride). Poi sicuramente, la testardaggine. È molto focalizzata sull’obiettivo.
E. Fabio è più metodico e molto più organizzato, specie quando c’è da preparare lo zaino. È un motivatore nato, nello sport come nella vita. Se siamo insieme lui regge meglio a livello di testa e nei momenti di “crisi” aiuta a spronarmi sino alla fine.
Il trail è tecnicamente la “corsa sui pensieri naturali”, come spieghereste il vostro sport?
F. 10 anni fa la gente ti guardava come un extraterrestre se ti vedevano correre sulla Bisalta, adesso è più nomale. Specialmente in discesa ti permette di guadagnare tempo. Il Gps poi consente di esplorare abbastanza facilmente zone nuove.
E. È fatica, pioggia, ma ti dà tantissime soddisfazioni. Non corri contro il tempo, ma per l’obiettivo in sé. Se fai una maratona ti chiedono in quanto tempo l’hai conclusa, se fai un trail se ce l’hai fatta e basta.
Prossimi progetti in cantiere?
F e E. Stiamo organizzando a Peveragno una piccola gara, la Bi Sunset, per il prossimo 5 maggio. La partenza è alle 19 a Madonna dei Boschi con arrivo alla Cima Croce (4 km con 600 metri di dislivello). Il giovedì sera accompagniamo già alcuni ragazzi per corse di gruppi. L’evento in sé è organizzato in questo caso dal Comitato Madonna dei Boschi di Peveragno, per chi volesse essere interessato lasciamo un numero di telefono apposito, il 349 2217717.