Ammonta a quasi un milione e mezzo il danno stimato da Trenitalia per il deragliamento ferroviario avvenuto a Trinità lo scorso 27 aprile 2018. Per la precisione 1 milione e 446 mila, secondo le stime fornite dal consulente che tengono conto dei costi diretti e indiretti. L’incidente fu provocato dal crollo di una gru lungo i binari della linea Savona-Torino, dove pochi istanti dopo sarebbe transitato un convoglio regionale con circa 200 passeggeri. Una decina i feriti, per fortuna non gravi. All’origine del crollo, secondo quanto ricostruito dai Vigili del fuoco, ci sarebbe stato il ribaltamento di una soletta in calcestruzzo che la gru stava movimentando in quel momento. A manovrare la gru era il titolare dell’azienda Edil Giara, attiva nel campo dell’edilizia industriale. L’imprenditore trinitese ha patteggiato una pena, con sentenza ormai divenuta irrevocabile.
A processo per disastro ferroviario ci sono ora i responsabili della Asfalti Savigliano, l’azienda che un decennio prima aveva concesso il terreno in comodato d’uso gratuito alla Edil Giara. L’appezzamento, si è saputo, era utilizzato dall’azienda trinitese come deposito e magazzino. Una parte però era rimasta nella disponibilità della Asfalti Savigliano, che vi teneva materiale edile all’interno di una recinzione metallica. Secondo la normativa, i lavori effettuati in prossimità della linea ferroviaria sarebbero dovuti essere autorizzati da Rfi. In passato la Asfalti Savigliano aveva chiesto e ottenuto analoga autorizzazione, della quale invece la Edil Giara era sprovvista al momento dell’incidente. Il manovratore della gru ha spiegato di non aver mai avuto a che fare con gli amministratori della Asfalti Savigliano, né prima né dopo il disastro. Trenitalia si è costituita come parte civile nel processo a carico degli imprenditori saviglianesi. La discussione finale è prevista per il 18 gennaio.